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I RISULTATI DEL PROGETTO MU TENDENZE SOSTENIBILITÀ A/I 2026-27

Tessuti e accessori per il futuro del pianeta

Creatività, qualità e sostenibilità sono i valori consolidati e distintivi di Milano Unica, che ormai da 15 edizioni dedica spazio agli espositori che più sono impegnati nel perseguirli. 

 

Nei cartellini che accompagnano la presentazione dei campioni esposti sono indicati graficamente i valori fondamentali che ispirano la sostenibilità: la garanzia per la salute di lavoratori, consumatori e cittadini che richiede l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose; l’attenzione alla riduzione dell’uso di risorse naturali e ai princìpi dell’economia circolare; la promozione della giustizia sociale, la lotta ai cambiamenti climatici e la difesa della biodiversità.

 

Oltre a questi 5 valori fondamentali, sui cartellini si trovano le informazioni su 3 caratteristiche importanti dell’organizzazione dell’impresa: l’esistenza di un sistema di gestione aziendale sostenibile; l’esistenza di una dichiarazione dell’impronta ambientale del prodotto (PEF) conforme ai metodi indicati dalla Commissione Europea per misurare le prestazioni ambientali dei prodotti.

Il progetto MU Tendenze Sostenibilità di Milano Unica è un invito – e una sfida – ai creativi a esplorare soluzioni e materiali nuovi e più sostenibili senza rinunciare a qualità, bellezza, stile e originalità.

 

Le tendenze e la sostenibilità a Milano Unica in cifre

 

In questa edizione si conferma un’elevata partecipazione all’area MU Tendenze Sostenibilità: 3.367 campioni selezionati da 400 espositori secondo i criteri della Commissione Tecnica.

 

I campioni e gli espositori per caratteristiche di sostenibilità dichiarate

 

Si tratta ormai di numeri stabilmente molto elevati, che confermano il forte interesse delle aziende e la bontà dell’intuizione che ha portato alla creazione del progetto.

I principi della sicurezza delle sostanze chimiche utilizzate nella filiera e quelli della circolarità sono ormai incorporati nella grandissima parte dei campioni presentati. 

 L’87% dei campioni ammessi è realizzato con processi conformi alle principali certificazioni, standard o protocolli in materia di assenza di sostanze chimiche dannose per l’uomo e l’ambiente. A questi campioni è stata attribuita l’etichetta “Chemical Safety”.

 

Ancora più elevata, il 93%, in questa edizione è stata la quota dei campioni per la cui produzione soni stati adottati principi dell’economia circolare, quali ad esempio il riciclo delle acque di processo, l’uso di materiali provenienti da riciclo, il riciclo degli scarti di produzione, o la caratteristica monofibra del campione che ne rende meno complessa la riciclabilità. A questi prodotti è stata attribuita l’etichetta “Circular Economy”.

 

Le certificazioni che prevedono obbligatoriamente audit riguardanti il rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti dei lavoratori e i diritti umani lungo la filiera, nelle produzioni manifatturiere o nella produzione delle materie prime in agricoltura hanno avuto un importante riscontro e ha coinvolto l’80% degli espositori e il 61% dei campioni. A questi è stata attribuita l’etichetta “Social Justice”.

 

Oltre la metà degli espositori, il 59%, ha presentato campioni che per le loro caratteristiche hanno una ridotta emissione di gas a effetto serra (GHG), e quindi contribuiscono a combattere il fenomeno dei cambiamenti climatici. Le minori emissioni di questi campioni derivano dall’uso di materiali che sostituiscono fibre che originano da fonti fossili, o sono di produzione europea, quindi, se utilizzate da produttori tessili europei, riducono le emissioni per il trasporto; oppure ancora derivano dall’uso di energia rinnovabile nella produzione, o sono prodotti da aziende con piani di compensazione delle emissioni di CO2. A questi campioni è stata attribuita l’etichetta “Climate Action”.

 

Un tema emergente nelle strategie dei maggiori marchi della moda è quello della conservazione della biodiversità e, nei casi più avanzati, del ripristino e del miglioramento della stessa con i metodi dell’agricoltura rigenerativa e della attenzione al benessere degli animali da cui vengono raccolte le fibre. Sono più della metà (il 64%) gli espositori che hanno presentato campioni in linea con questa visione. Sono il 32% i campioni a cui è stata attribuita l’etichetta “Biodiversity Conservation”.

 

Per quanto riguarda le caratteristiche di sostenibilità dell’organizzazione d’impresa, sono più di 100 gli espositori che hanno un sistema di gestione aziendale della sostenibilità. Ancora poco diffuso è invece l’uso delle dichiarazioni relative all’impronta ambientale del prodotto (PEF) secondo i metodi indicati dalla Commissione Europea, a testimonianza della non facile applicazione di questa metodologia al settore tessile. 

 

Standard, protocolli e certificazioni 

Certificazioni, standard e protocolli di sostenibilità si dividono in relazione all’ambito di applicazione: possono essere relativi al singolo campione o all’intera attività dell’azienda. 

 

Gli standard ed etichette di prodotto (grafico 3) più presenti tra quelle relative ai campioni riguardano la sicurezza chimica e al riciclo. Il 41% è certificato Oeko-Tex Standard 100 e il 30% è certificato GRS (Global Recycled Standard) a cui tra le certificazioni relative all’uso si materiale da riciclo si aggiunge il 3% dell’etichetta RCS (Recycled Claim Standard). I campioni con certificazione di provenienza dei materiali da agricoltura biologica sono l’11% per il GOTS a cui si aggiunge il 2% dell’OCS. Seguono con percentuali inferiori al 10% le certificazioni FSC, RWS (Responsible Wool Standard), BC (Better Cotton), European Flax e altre con presenze inferiori all’1%.

 

É opportuno ricordare che molte delle certificazioni citate hanno adottato un approccio multicriterio negli ultimi anni, aggiungendo all’ ambito principale – come chimica, riciclo, biologico, gestione delle foreste, ecc. - anche requisiti più ampi, come il rispetto dei diritti dei lavoratori e l’assenza di sostanze pericolose.

 

Gli standard ed etichette relativi all’intera azienda più utilizzati dai 400 espositori che hanno presentato campioni per l’area Tendenze Sostenibilità sono visualizzati nel grafico 4. Al primo posto, anche in questa edizione è la conformità al protocollo ZDHC dichiarata dal 19% degli espositori, seguita dalla ISO 14001 (il 17%), da Oeko-Tex STeP (12%) e dalle linee guida sulla chimica di Camera della Moda/SMI, adottate dall’11%. Tra il 5% e il 10% si trovano il protocollo 4sustainability, ISO %0001 e ISO 45001. Infine, con quote minori Tessile & Salute, For Textile, TF Traceability&Fashion,  B Corp e EMAS.

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