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La sicurezza delle sostanze chimiche

Le performances di sostenibilità: introduzione alla classificazione di Milano Unica (2)

Questo è il secondo di una serie di 5 articoli che illustrano la classificazione delle performances di sostenibilità dei campioni di tessuti e accessori che saranno esposti nell’area Sostenibilità Creativa. Le performances di sostenibilità sono definite a partire da 5 ambiti valoriali: 1) Climate Action, 2) Chemical Safety, 3) Biodiversity Conservation, 4) Circular Economy, 5) Social Justice.

 

La qualità, l’aspetto, la mano e altre caratteristiche estetiche e funzionali di tessuti e capi di abbigliamento dipendono non solo dai materiali che vengono utilizzati, ma anche dei processi di produzione che, in generale possono richiedere un impiego intenso di sostanze chimiche, basti pensare ai coloranti, all’idrorepellenza, alla lucentezza delle superfici ecc. Ovviamente la chimica, inclusa quella di sintesi, non è intrinsecamente buona o cattiva, vi sono sostanze pericolose per l’ambiente e la salute, altre non pericolose, altre ancora che possono avere un effetto positivo. 

 

La filiera della moda ha per lungo tempo sottovalutato i rischi connessi all’uso di sostanze chimiche pericolose nei processi di produzione. Il regolamento Europeo REACH No 1907 del 2006 ha normato per il controllo, l’uso e in alcuni casi l’eliminazione delle sostanze chimiche pericolose. Il regolamento rappresenta oggi una base minima di legge generalmente superata in senso più restrittivo, e volontario, dai requisiti imposti dai marchi e dalle etichette di certificazione. Il criterio di selezione adottato da Milano Unica richiede la conformità ai più diffusi standard di mercato o alle principali etichette di certificazione.

 

L’impatto negativo di sostanze pur ammesse dalla legge, ma che il mercato e i principali standard considerano da evitare, riguarda non solo la salute di chi lavora a contatto con queste sostanze o chi indossa capi trattati con le sostanze pericolose ma tutta la collettività. Queste sostanze possono infatti essere rilasciate nelle acque o nell’aria e per questa via risultare dannose per la salute di tutti i cittadini anche indirettamente, se esempio contaminano il cibo, vegetali, pesci, mammiferi attraverso l’irrigazione, l’inquinamento di fiumi e mari o l’acqua che beviamo.

 

Più in dettaglio sono definite tre categorie di conformità:

  • Conformità alle M-RSL (Manufacturing Restricted Substances Lists) o P-RSL (Product Restricted substances List) degli standard (es. Seri.co o Camera Nazionale della Moda Italiana) o delle certificazioni più rilevanti per la filiera della moda (es. Oeko-tex 100 o Cradle to Cradle)
  • La conformità a protocolli di Chemical Management (es Oeko-tex Step, 4Sustainability, ZDHC o Blusign)
  • Utilizzo di materiali che provengono da agricoltura che usa responsabilmente la chimica (es. GOTS e in generale materiali Bio) 

 

In linea con questi principi, nel sistema di classificazione di Milano Unica, l’etichetta Safe Chemicals è attribuita a un campione se dalle dichiarazioni dell’espositore si rilevano la conformità a una o più delle tre categorie sopra indicate. 

 

Ricordiamo infine che la valutazione della rispondenza dei campioni ai criteri di selezione si basa sulle dichiarazioni degli espositori, per le quali è previsto un controllo di coerenza, e una verifica della corretta attribuzione delle etichette di certificazione.